
EVARISTO BASCHENIS
Nel corso del 1600 lavora con un certo successo un pittore che si specializza in nature morte: Evaristo Baschenis.
Era nato a Bergamo, nel 1617 da una famiglia originaria di Averara (Valle Brembana) e nella sua famiglia c'erano sempre stati pittori, a partire dal 1400
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Fu sacerdote, pittore e musicista. Visse sempre a Bergamo. Coltivò amicizie con diversi pittori, quali il Borgognone ed Eberhart Keilhau. Conobbe probabilmente i precedenti lombardi della natura morta attraverso le opere di Fede Galizia, Panfilo Nuvolone e Ambrogio Figino; studiò i dipinti nordeuropei e forse la pittura del Caravaggio.
Eseguì quasi esclusivamente nature morte, di cui fu uno dei massimi specialisti. Le sue nature morte sono composte da strumenti musicali, libri, spartiti e qualche frutto, definiti nei minimi particolari, immersi in un'atmosfera di immobile silenzio. Caratteristiche principali delle sue tele sono lo straordinario realismo, e la simbologia che rinvia alla vanità delle cose terrene e della ricchezza.
I suoi quadri in un primo periodo sono impostati su schemi compositivi semplici, con pochi oggetti, colori scuri e con poche variazioni cromatiche. Più tardi (1660-1670), le immagini si fanno più ricche e complesse e i colori più luminosi.
Il Trittico Agliardi è considerato il suo capolavoro. Non è una natura morta in senso stretto, perché vi sono inseriti ritratti di suonatori, uno dei quali è lo stesso Baschenis che suona la spinetta.
Sue opere sono visibili a: Milano (Brera), Bruxelles (Musées Royaux des Beaux Arts) e a Bergamo (Accademia Carrara).